La guida di Teresa & Salvatore

Teresa E Salvatore
Teresa E Salvatore
La guida di Teresa & Salvatore

Monumenti e Locali Consigliati, intorno a Noi.

Siamo nel vero Centro di Roma, tra il Colosseo, ovvero l'Anfiteatro Flavio e Piazza di S. Giovanni in Laterano, sede del Papato pre-Concordato e Pre-Unità d'italia.
A due passi, visitabile, anche appena arrivati.
2613 warga lokal merekomendasikannya
Koloseum
1 Piazza del Colosseo
2613 warga lokal merekomendasikannya
A due passi, visitabile, anche appena arrivati.
A due passi, visitabile appena arrivate. Luogo storico, residenza del potere Papale, Temporale, per il quale, ogni Papa, eletto, deve venire per la consacrazione.
806 warga lokal merekomendasikannya
Basilika St. John Lateran
4 Piazza di S. Giovanni in Laterano
806 warga lokal merekomendasikannya
A due passi, visitabile appena arrivate. Luogo storico, residenza del potere Papale, Temporale, per il quale, ogni Papa, eletto, deve venire per la consacrazione.
Su diversi livelli, partendo dal Tempio Mitraico, millenni di storia; un fiume sotterraneo, la tomba di Cirillo e Metodio, il primo fumetto della storia e tante sorprendenti cose storiche e religiose.
292 warga lokal merekomendasikannya
Basilica of San Clemente
95 Via Labicana
292 warga lokal merekomendasikannya
Su diversi livelli, partendo dal Tempio Mitraico, millenni di storia; un fiume sotterraneo, la tomba di Cirillo e Metodio, il primo fumetto della storia e tante sorprendenti cose storiche e religiose.
Nerone, famoso Imperatore, aveva una splendida Villa, e dove sorge adesso il Colosseo, ovvero; l'Anfiteatro Flavio, vi era un lago nel parco, territorio di caccia, con una statua che raffigurava Nerone, come il Dio Sole, statua definita il Colosso. Interrata la villa, per la Damnazio Memoriae, le sale sotterranee, con i suoi affreschi, sono stati equivocati come grotte, quindi grottesche le raffigurazioni, fonte d'ispirazione per artisti rinascimentali.
212 warga lokal merekomendasikannya
Domus Aurea
Viale Serapide
212 warga lokal merekomendasikannya
Nerone, famoso Imperatore, aveva una splendida Villa, e dove sorge adesso il Colosseo, ovvero; l'Anfiteatro Flavio, vi era un lago nel parco, territorio di caccia, con una statua che raffigurava Nerone, come il Dio Sole, statua definita il Colosso. Interrata la villa, per la Damnazio Memoriae, le sale sotterranee, con i suoi affreschi, sono stati equivocati come grotte, quindi grottesche le raffigurazioni, fonte d'ispirazione per artisti rinascimentali.
Antichissima Basilica, dedicata a Quattro soldati martirizzati ("coronati" cioè dal lauro del martirio) Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino, rei di non aver voluto giustiziare quattro o cinque scultori che si erano rifiutati di scolpire la statua di un idolo pagano, affermando così la loro fede cristiana. La chiesa oggi ha l'aspetto di un fortilizio, di una rocca medioevale, circondata da imponenti mura e sormontata da una torre. Il nucleo originario fu costruito nel IV secolo da papa Melchiade con il nome di "titulus Aemilianae" o "titulus Ss.Quattuor Coronatorum", del quale sopravvive ancora l'abside (nella foto 1) ed alcuni resti situati al di sotto dell'attuale basilica; nel VII secolo papa Onorio I ricostruì ed ampliò la chiesa che poi nel IX secolo Leone IV sottopose a radicale restauro. Distrutta dai Normanni di Roberto il Guiscardo nel 1084, la chiesa fu ricostruita in forme ridotte da Pasquale II all'inizio del XII secolo: in questa occasione la parte anteriore fu trasformata in cortile, la navata centrale originaria divisa in tre navate tramite due file di colonne e le navate laterali trasformate in chiostro l'una ed in refettorio l'altra. Nel 1116 il complesso fu affidato ad una congregazione monastica, nel 1138 divenne amministrazione dei Benedettini dell'abbazia di Sassovivo di Foligno che lo mantennero fino al Quattrocento. Quindi con Martino V divenne dimora episcopale; nel 1521 passò ai Camaldolesi e nel 1560 alle suore Agostiniane, che ancora ne mantengono la cura. Pio IV (1559-65) la restaurò di nuovo, concedendo il monastero annesso alle povere orfane trasferitesi qui dall'Isola Tiberina: fu questo il più antico dei conservatori per zitelle che sorgesse a Roma. Per secoli fu il bastione del Palazzo del Laterano e residenza papale: nel 1265 vi dimorò anche Carlo d'Angiò. Tra il 1912 ed il 1914 importanti lavori di restauro furono effettuati dall'Ispettore Superiore per l'Archeologia e le Belle Arti Antonio Muñoz, volti a valorizzare le strutture paleocristiane ed i resti della navata carolingia, isolando la cripta e ponendo alla luce le mura romaniche. L'ingresso alla chiesa avviene attraverso un portale ad arco sovrastato dalla massiccia torre campanaria del IX secolo (nella foto 2), la più antica superstite di Roma: molto semplice e tozza, è costruita in cortina e presenta un loggiato con quadrifore sovrastato da una semplice cornice costituita da mensolette in marmo prive di decorazione. Oltrepassato il portale si accede ad un primo cortile, con arcate tardocinquecentesche, corrispondente all'antico atrio di ingresso della basilica leonina: sopra l'arco notare un'iscrizione metrica in caratteri gotici (nella foto 3) relativa al restauro effettuato dal cardinale Carillo nel XV secolo. Attraverso un architrave si passa in un altro cortile a cielo aperto, corrispondente alla parte anteriore dell'antica basilica, trasformata appunto in cortile nella ricostruzione di Pasquale II: da qui, attraverso un portico costituito da colonne con capitelli ionici e corinzi, si giunge all'ingresso della chiesa. L'interno basilicale a tre navate si presenta con un pavimento cosmatesco ed un soffitto ligneo con lo stemma del donatore, il card. Enrico di Portogallo (1580). Dalla navata di sinistra si accede al bellissimo chiostro (nella foto 4) costruito intorno al 1220, nell'area precedentemente occupata dalla navata sinistra della chiesa antica. A pianta rettangolare, presenta reperti paleocristiani e romani alle pareti e quattro gallerie divise in due campate da pilastrini sui quali sono scolpite paraste scanalate e rudentate. Le campate sono formate da una serie di otto archetti nei lati lunghi e di sei nei corti. Tutti gli archetti hanno la doppia ghiera e sono sostenuti da colonnine binate, con capitelli a nenufari e basi con foglie protezionali d'angolo, che poggiano sullo stilobate. La parte medioevale termina con una trabeazione in laterizio, composta da corsi di mattoni lisci ed a denti di sega alternati, intramezzati da una zona di marmo dove compare una decorazione a mosaico, formata da rombi che inscrivono stelle, croci e quadrati. Il cortile interno, tenuto a giardino, presenta al centro un "cantharus", ovvero un vaso per le abluzioni, del tempo di Pasquale II. La fontana (nella foto 4) è costituita da una doppia tazza ricavata da un unico blocco di marmo: un piccolo zampillo sgorga dalla vaschetta superiore e si raccoglie in quella inferiore, quadrilobata, caratterizzata da una coppia di teste leonine da cui sgorga l'acqua che va a versarsi nella sottostante vasca di forma quadrata ad angoli rientranti. La fontana ornava l'atrio della chiesa già nel IX secolo: fu rinvenuta per caso, quasi completamente interrata, nel corso dei lavori di restauro eseguiti nel 1917 da Antonio Muñoz, il quale la collocò nella posizione attuale. Nella loggia superiore (anch'essa ben visibile nella foto 4), costruita nel XVI secolo, si aprono finestre moderne: fu in questa occasione che, per sopportare il peso del piano superiore, furono apportate modifiche al pianterreno, come il tetto ligneo sostituito con volte in muratura, alcuni archetti sostituiti da grandi archi di scarico e nuovi pilastri in muratura che si aggiunsero a quelli di marmo già esistenti. Nella Cappella di Santa Barbara, triabsidata e coperta a volta, vi sono notevoli resti di affreschi del secolo IX e XIII: nella foto 5 una "Madonna con Bambino", opera di allievi del Giotto. Degna di attenzione è anche la Cappella di S.Silvestro, costruita nel 1246, di forma rettangolare con volta a botte e pavimento di tipo cosmatesco, con affreschi che narrano la leggenda della conversione di Costantino da parte di Silvestro I, papa dal 314 al 335: all'imperatore, colpito dalla peste, venne prescritto un bagno nel sangue di bambini sacrificati allo scopo, ma Costantino, respinta una terapia così terribile, si rivolse a Silvestro dopo una visione degli apostoli Pietro e Paolo. Il papa lo curò e lo battezzò e l'imperatore, nella scena finale, è raffigurato in ginocchio davanti al papa, implicito riferimento del papato quale erede dell'Impero Romano. La chiesa conserva le spoglie dei Quattro martiri sotto l'altare maggiore e, fino a non molto tempo fa, anche la testa di S.Sebastiano: la reliquia del santo, ritrovata entro un bellissimo vaso d'argento smaltato e contrassegnato da un'iscrizione votiva di papa Gregorio IV, è stata trasferita ai Musei Vaticani. La chiesa sorge sull'omonima via dei Ss.Quattro, che corrisponde al tratto iniziale dell'antica "Via Tusculana", la quale proveniva dal Colosseo, fiancheggiava a sud il "Ludus Magnus", usciva dalle Mura Serviane dalla "Porta Querquetulana" (situata proprio all'altezza dei Ss.Quattro) e, dopo essersi incrociata con la "Via Caelimontana", usciva da una posterula presso S.Giovanni in Laterano e si dirigeva verso Tuscolo (Frascati).
62 warga lokal merekomendasikannya
Santi Quattro Coronati
20 Via dei SS. Quattro
62 warga lokal merekomendasikannya
Antichissima Basilica, dedicata a Quattro soldati martirizzati ("coronati" cioè dal lauro del martirio) Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino, rei di non aver voluto giustiziare quattro o cinque scultori che si erano rifiutati di scolpire la statua di un idolo pagano, affermando così la loro fede cristiana. La chiesa oggi ha l'aspetto di un fortilizio, di una rocca medioevale, circondata da imponenti mura e sormontata da una torre. Il nucleo originario fu costruito nel IV secolo da papa Melchiade con il nome di "titulus Aemilianae" o "titulus Ss.Quattuor Coronatorum", del quale sopravvive ancora l'abside (nella foto 1) ed alcuni resti situati al di sotto dell'attuale basilica; nel VII secolo papa Onorio I ricostruì ed ampliò la chiesa che poi nel IX secolo Leone IV sottopose a radicale restauro. Distrutta dai Normanni di Roberto il Guiscardo nel 1084, la chiesa fu ricostruita in forme ridotte da Pasquale II all'inizio del XII secolo: in questa occasione la parte anteriore fu trasformata in cortile, la navata centrale originaria divisa in tre navate tramite due file di colonne e le navate laterali trasformate in chiostro l'una ed in refettorio l'altra. Nel 1116 il complesso fu affidato ad una congregazione monastica, nel 1138 divenne amministrazione dei Benedettini dell'abbazia di Sassovivo di Foligno che lo mantennero fino al Quattrocento. Quindi con Martino V divenne dimora episcopale; nel 1521 passò ai Camaldolesi e nel 1560 alle suore Agostiniane, che ancora ne mantengono la cura. Pio IV (1559-65) la restaurò di nuovo, concedendo il monastero annesso alle povere orfane trasferitesi qui dall'Isola Tiberina: fu questo il più antico dei conservatori per zitelle che sorgesse a Roma. Per secoli fu il bastione del Palazzo del Laterano e residenza papale: nel 1265 vi dimorò anche Carlo d'Angiò. Tra il 1912 ed il 1914 importanti lavori di restauro furono effettuati dall'Ispettore Superiore per l'Archeologia e le Belle Arti Antonio Muñoz, volti a valorizzare le strutture paleocristiane ed i resti della navata carolingia, isolando la cripta e ponendo alla luce le mura romaniche. L'ingresso alla chiesa avviene attraverso un portale ad arco sovrastato dalla massiccia torre campanaria del IX secolo (nella foto 2), la più antica superstite di Roma: molto semplice e tozza, è costruita in cortina e presenta un loggiato con quadrifore sovrastato da una semplice cornice costituita da mensolette in marmo prive di decorazione. Oltrepassato il portale si accede ad un primo cortile, con arcate tardocinquecentesche, corrispondente all'antico atrio di ingresso della basilica leonina: sopra l'arco notare un'iscrizione metrica in caratteri gotici (nella foto 3) relativa al restauro effettuato dal cardinale Carillo nel XV secolo. Attraverso un architrave si passa in un altro cortile a cielo aperto, corrispondente alla parte anteriore dell'antica basilica, trasformata appunto in cortile nella ricostruzione di Pasquale II: da qui, attraverso un portico costituito da colonne con capitelli ionici e corinzi, si giunge all'ingresso della chiesa. L'interno basilicale a tre navate si presenta con un pavimento cosmatesco ed un soffitto ligneo con lo stemma del donatore, il card. Enrico di Portogallo (1580). Dalla navata di sinistra si accede al bellissimo chiostro (nella foto 4) costruito intorno al 1220, nell'area precedentemente occupata dalla navata sinistra della chiesa antica. A pianta rettangolare, presenta reperti paleocristiani e romani alle pareti e quattro gallerie divise in due campate da pilastrini sui quali sono scolpite paraste scanalate e rudentate. Le campate sono formate da una serie di otto archetti nei lati lunghi e di sei nei corti. Tutti gli archetti hanno la doppia ghiera e sono sostenuti da colonnine binate, con capitelli a nenufari e basi con foglie protezionali d'angolo, che poggiano sullo stilobate. La parte medioevale termina con una trabeazione in laterizio, composta da corsi di mattoni lisci ed a denti di sega alternati, intramezzati da una zona di marmo dove compare una decorazione a mosaico, formata da rombi che inscrivono stelle, croci e quadrati. Il cortile interno, tenuto a giardino, presenta al centro un "cantharus", ovvero un vaso per le abluzioni, del tempo di Pasquale II. La fontana (nella foto 4) è costituita da una doppia tazza ricavata da un unico blocco di marmo: un piccolo zampillo sgorga dalla vaschetta superiore e si raccoglie in quella inferiore, quadrilobata, caratterizzata da una coppia di teste leonine da cui sgorga l'acqua che va a versarsi nella sottostante vasca di forma quadrata ad angoli rientranti. La fontana ornava l'atrio della chiesa già nel IX secolo: fu rinvenuta per caso, quasi completamente interrata, nel corso dei lavori di restauro eseguiti nel 1917 da Antonio Muñoz, il quale la collocò nella posizione attuale. Nella loggia superiore (anch'essa ben visibile nella foto 4), costruita nel XVI secolo, si aprono finestre moderne: fu in questa occasione che, per sopportare il peso del piano superiore, furono apportate modifiche al pianterreno, come il tetto ligneo sostituito con volte in muratura, alcuni archetti sostituiti da grandi archi di scarico e nuovi pilastri in muratura che si aggiunsero a quelli di marmo già esistenti. Nella Cappella di Santa Barbara, triabsidata e coperta a volta, vi sono notevoli resti di affreschi del secolo IX e XIII: nella foto 5 una "Madonna con Bambino", opera di allievi del Giotto. Degna di attenzione è anche la Cappella di S.Silvestro, costruita nel 1246, di forma rettangolare con volta a botte e pavimento di tipo cosmatesco, con affreschi che narrano la leggenda della conversione di Costantino da parte di Silvestro I, papa dal 314 al 335: all'imperatore, colpito dalla peste, venne prescritto un bagno nel sangue di bambini sacrificati allo scopo, ma Costantino, respinta una terapia così terribile, si rivolse a Silvestro dopo una visione degli apostoli Pietro e Paolo. Il papa lo curò e lo battezzò e l'imperatore, nella scena finale, è raffigurato in ginocchio davanti al papa, implicito riferimento del papato quale erede dell'Impero Romano. La chiesa conserva le spoglie dei Quattro martiri sotto l'altare maggiore e, fino a non molto tempo fa, anche la testa di S.Sebastiano: la reliquia del santo, ritrovata entro un bellissimo vaso d'argento smaltato e contrassegnato da un'iscrizione votiva di papa Gregorio IV, è stata trasferita ai Musei Vaticani. La chiesa sorge sull'omonima via dei Ss.Quattro, che corrisponde al tratto iniziale dell'antica "Via Tusculana", la quale proveniva dal Colosseo, fiancheggiava a sud il "Ludus Magnus", usciva dalle Mura Serviane dalla "Porta Querquetulana" (situata proprio all'altezza dei Ss.Quattro) e, dopo essersi incrociata con la "Via Caelimontana", usciva da una posterula presso S.Giovanni in Laterano e si dirigeva verso Tuscolo (Frascati).
Luogo storico e particolare.
6 warga lokal merekomendasikannya
Case Romane del Celio
Clivo di Scauro
6 warga lokal merekomendasikannya
Luogo storico e particolare.
Storico Battistero Costantiniano, agli albori della Cristianità, tramite affreschi, narra della cessione dell'Impero Romano al Papato.
6 warga lokal merekomendasikannya
Battistero Lateranense
4 Piazza di S. Giovanni in Laterano
6 warga lokal merekomendasikannya
Storico Battistero Costantiniano, agli albori della Cristianità, tramite affreschi, narra della cessione dell'Impero Romano al Papato.
Nel complesso della Basilica di Santi Quattro Coronati, è stato riscoperto un affresco Gotico, visibile nella nostra epoca, per la prima volta, perché appena eseguito fu coperto da intonaco di calce a causa di una pestilenza.
Aula gotica
Nel complesso della Basilica di Santi Quattro Coronati, è stato riscoperto un affresco Gotico, visibile nella nostra epoca, per la prima volta, perché appena eseguito fu coperto da intonaco di calce a causa di una pestilenza.
La villa Celimontana (già villa Mattei) è un parco pubblico di Roma la cui creazione risale al Cinquecento. Fu soggetta a trasformazione in senso paesaggistico nel 1858 dall'architetto francese Pierre Charles L'Enfant (1754-1825) per iniziativa di Laura Maria Giuseppa di Bauffremont e ancora nel 1870, con interventi in stile neogotico, per l'ultimo proprietario Richard von Hoffmann. Si trova sulla sommità occidentale del colle Celio ed ha il suo ingresso monumentale sulla via della Navicella, poco distante dall'omonima fontana dalla quale prende il nome la via, a fianco alla Basilica di Santa Maria in Domnica, uno dei primi templi cristiani della Capitale. Sormonta a Sud il Semenzaio di San Sisto Vecchio, sede e principale semenzaio del Servizio Giardini Comunale, e ad Ovest la valle delle Camene e la valle delle cosiddette Terme di Caracalla, sul prolungamento dell'antico clivo di Scauro (oggi via di San Paolo della Croce). La villa copre un sito di età Flavia e Traianea del quale restano cinte murarie ora coperte dai livellamenti del terreno e parzialmente visibili solo dal lato Sud. Ospitava i castra della V coorte dei Vigiles. Scavi archeologici hanno portato alla luce nel 1889 la Basilica Hilariana, eretta da Manius Publicius Hilarus, ed i suoi singolari mosaici. Viali alberati della Villa Celimontana Contiene numerosi reperti di varie epoche ed origini, che ne sono oggi esposto ornamento. Fra questi, l'obelisco egizio di Ramsete II, popolarmente detto "spiedino", proveniente dalla spoliazione del Tempio del Sole a Eliopoli; originariamente sistemato nel Santuario di Iside Capitolina (Tempio di Iside), il Senato lo donò nel 1582 (ma fu installato nel 1587) a Ciriaco Mattei dopo essere stato per molto tempo alla base della scalinata dell'Ara Coeli a partire dal XIV secolo; in seguito (1817) fu spostato all'attuale ubicazione. L'obelisco si accompagna ad una sinistra leggenda: durante gli ultimi lavori di spostamento, vi fu un incidente nel quale il basamento cadde (per la rottura delle funi) sopra un operaio che ne perse gli arti superiori, che si dovette amputargli per liberarlo e che tuttora giacciono sotto il basamento medesimo. Da allora, nessuna proposta di ulteriore miglior sistemazione è stata mai più seguita. Secondo un'altra leggenda, la sfera alla sua sommità conterrebbe le ceneri di Augusto. Molti reperti furono ceduti ai Musei Vaticani. Alcune fontane furono opera di Gian Lorenzo Bernini (chiamato ad eseguirle da Girolamo Mattei), ma andarono distrutte[2]. Il portale monumentale proviene dalla Villa Giustiniani Massimo (o Massimo-Lancellotti, o Villa Massimo al Laterano), ubicata un tempo nella via Matteo Boiardo ed oggi scomparsa per edificazione; il portale fu qui ricostruito nel 1931. L'attuale non è l'originale ingresso principale, che si trovava invece a Nord, sulla piazza SS.Giovanni e Paolo. Il viale d'ingresso conduce al "casino", o "Palazzetto Mattei", opera di Jacopo Del Duca, attuale sede della Società Geografica Italiana e, per il tramite di questa, anche della Società Geografica Europea (EUGEO) e del segretariato permanente dell'Unione Geografica Internazionale. Nel 1553, condotta come vigna dalla famiglia Paluzzelli, fu acquistata per 1000 scudi d'oro dalla famiglia Mattei, che la sottopose ad interventi di sistemazione conclusisi nel 1581. La famiglia Mattei perse la proprietà della villa nel 1802, che ebbe diversi proprietari sino al 1869 quando la acquistò Riccardo Hoffmann, barone di Baviera. A questi fu espropriata al termine della prima guerra mondiale come proprietà del nemico su suolo patrio. Palazzetto Mattei, sede della Società Geografica Italiana, nel cuore della villa Dal 1926 è una proprietà del comune di Roma, che assegnò il Palazzetto Mattei alla Società Geografica Italiana, ed è parco pubblico dal 1928. Vi si tiene una rassegna di musica jazz curata dall'Associazione Culturale Villa Celimontana. Dall'estate del 2012 si tiene un Festival musicale "I Classici in Villa" a cura dell'Associazione Alcatraz.
268 warga lokal merekomendasikannya
Villa Celimontana
268 warga lokal merekomendasikannya
La villa Celimontana (già villa Mattei) è un parco pubblico di Roma la cui creazione risale al Cinquecento. Fu soggetta a trasformazione in senso paesaggistico nel 1858 dall'architetto francese Pierre Charles L'Enfant (1754-1825) per iniziativa di Laura Maria Giuseppa di Bauffremont e ancora nel 1870, con interventi in stile neogotico, per l'ultimo proprietario Richard von Hoffmann. Si trova sulla sommità occidentale del colle Celio ed ha il suo ingresso monumentale sulla via della Navicella, poco distante dall'omonima fontana dalla quale prende il nome la via, a fianco alla Basilica di Santa Maria in Domnica, uno dei primi templi cristiani della Capitale. Sormonta a Sud il Semenzaio di San Sisto Vecchio, sede e principale semenzaio del Servizio Giardini Comunale, e ad Ovest la valle delle Camene e la valle delle cosiddette Terme di Caracalla, sul prolungamento dell'antico clivo di Scauro (oggi via di San Paolo della Croce). La villa copre un sito di età Flavia e Traianea del quale restano cinte murarie ora coperte dai livellamenti del terreno e parzialmente visibili solo dal lato Sud. Ospitava i castra della V coorte dei Vigiles. Scavi archeologici hanno portato alla luce nel 1889 la Basilica Hilariana, eretta da Manius Publicius Hilarus, ed i suoi singolari mosaici. Viali alberati della Villa Celimontana Contiene numerosi reperti di varie epoche ed origini, che ne sono oggi esposto ornamento. Fra questi, l'obelisco egizio di Ramsete II, popolarmente detto "spiedino", proveniente dalla spoliazione del Tempio del Sole a Eliopoli; originariamente sistemato nel Santuario di Iside Capitolina (Tempio di Iside), il Senato lo donò nel 1582 (ma fu installato nel 1587) a Ciriaco Mattei dopo essere stato per molto tempo alla base della scalinata dell'Ara Coeli a partire dal XIV secolo; in seguito (1817) fu spostato all'attuale ubicazione. L'obelisco si accompagna ad una sinistra leggenda: durante gli ultimi lavori di spostamento, vi fu un incidente nel quale il basamento cadde (per la rottura delle funi) sopra un operaio che ne perse gli arti superiori, che si dovette amputargli per liberarlo e che tuttora giacciono sotto il basamento medesimo. Da allora, nessuna proposta di ulteriore miglior sistemazione è stata mai più seguita. Secondo un'altra leggenda, la sfera alla sua sommità conterrebbe le ceneri di Augusto. Molti reperti furono ceduti ai Musei Vaticani. Alcune fontane furono opera di Gian Lorenzo Bernini (chiamato ad eseguirle da Girolamo Mattei), ma andarono distrutte[2]. Il portale monumentale proviene dalla Villa Giustiniani Massimo (o Massimo-Lancellotti, o Villa Massimo al Laterano), ubicata un tempo nella via Matteo Boiardo ed oggi scomparsa per edificazione; il portale fu qui ricostruito nel 1931. L'attuale non è l'originale ingresso principale, che si trovava invece a Nord, sulla piazza SS.Giovanni e Paolo. Il viale d'ingresso conduce al "casino", o "Palazzetto Mattei", opera di Jacopo Del Duca, attuale sede della Società Geografica Italiana e, per il tramite di questa, anche della Società Geografica Europea (EUGEO) e del segretariato permanente dell'Unione Geografica Internazionale. Nel 1553, condotta come vigna dalla famiglia Paluzzelli, fu acquistata per 1000 scudi d'oro dalla famiglia Mattei, che la sottopose ad interventi di sistemazione conclusisi nel 1581. La famiglia Mattei perse la proprietà della villa nel 1802, che ebbe diversi proprietari sino al 1869 quando la acquistò Riccardo Hoffmann, barone di Baviera. A questi fu espropriata al termine della prima guerra mondiale come proprietà del nemico su suolo patrio. Palazzetto Mattei, sede della Società Geografica Italiana, nel cuore della villa Dal 1926 è una proprietà del comune di Roma, che assegnò il Palazzetto Mattei alla Società Geografica Italiana, ed è parco pubblico dal 1928. Vi si tiene una rassegna di musica jazz curata dall'Associazione Culturale Villa Celimontana. Dall'estate del 2012 si tiene un Festival musicale "I Classici in Villa" a cura dell'Associazione Alcatraz.
È una delle viste più suggestive ed insolite di tutta Roma quella che si ammira dal buco della serratura del numero 3 di Piazza Cavalieri di Malta. A qualunque ora del giorno e della notte, romani e turisti si mettono in fila per poter accostare l’occhio al portone di ingresso della Villa Magistrale, sede istituzionale del Sovrano Ordine di Malta. Dal portale monumentale in cima al Colle Aventino si gode infatti di una delle viste più affascinanti della Basilica di San Pietro. Inquadrata da una folta siepe di alloro, la cupola disegnata da Michelangelo Buonarroti dà l’illusione attraverso il buco della serratura di essere più grande e quindi più vicina. Giovanni Battista Piranesi, incisore ed architetto tra i più famosi della sua epoca, che nel 1765 fa costruire il portale monumentale e ridisegna piazza Cavalieri di Malta così come la vediamo noi oggi.
Piazza dei Cavalieri di Malta, 3, 00153 Roma RM, Italia
È una delle viste più suggestive ed insolite di tutta Roma quella che si ammira dal buco della serratura del numero 3 di Piazza Cavalieri di Malta. A qualunque ora del giorno e della notte, romani e turisti si mettono in fila per poter accostare l’occhio al portone di ingresso della Villa Magistrale, sede istituzionale del Sovrano Ordine di Malta. Dal portale monumentale in cima al Colle Aventino si gode infatti di una delle viste più affascinanti della Basilica di San Pietro. Inquadrata da una folta siepe di alloro, la cupola disegnata da Michelangelo Buonarroti dà l’illusione attraverso il buco della serratura di essere più grande e quindi più vicina. Giovanni Battista Piranesi, incisore ed architetto tra i più famosi della sua epoca, che nel 1765 fa costruire il portale monumentale e ridisegna piazza Cavalieri di Malta così come la vediamo noi oggi.
La scala della dimora di Ponzio Pilato, sulla quale passò Gesù Cristo, fù portata a Roma e i devoti possoo percorrerla in ginocchio, mentre pregano.,
117 warga lokal merekomendasikannya
Tangga Suci
14 Piazza di S. Giovanni in Laterano
117 warga lokal merekomendasikannya
La scala della dimora di Ponzio Pilato, sulla quale passò Gesù Cristo, fù portata a Roma e i devoti possoo percorrerla in ginocchio, mentre pregano.,
In questa Chiesa, sulla destra c'è una porticina dove bussando sarete accolti, sia per vedere l'interno, che, se volete, per acquistare liquori, cioccolata ed altri prodotti dei Frati Trappisti. La curiosità di questa chiesa, è che vi sono sepolte famose meretrici dei secoli passati.
10 warga lokal merekomendasikannya
San Gregorio al Celio
10 warga lokal merekomendasikannya
In questa Chiesa, sulla destra c'è una porticina dove bussando sarete accolti, sia per vedere l'interno, che, se volete, per acquistare liquori, cioccolata ed altri prodotti dei Frati Trappisti. La curiosità di questa chiesa, è che vi sono sepolte famose meretrici dei secoli passati.
Famoso per essere un circuito per le gare delle bighe, vi ebbe l'eremitaggio, in una torre che ancora vi si erge, San Francesco d'Assisi. Attualmente vi si organizzano isite guidate con l'esperienza della realtà aumentata e anche dei concerti di musica.
301 warga lokal merekomendasikannya
Circus Maximus
Via del Circo Massimo
301 warga lokal merekomendasikannya
Famoso per essere un circuito per le gare delle bighe, vi ebbe l'eremitaggio, in una torre che ancora vi si erge, San Francesco d'Assisi. Attualmente vi si organizzano isite guidate con l'esperienza della realtà aumentata e anche dei concerti di musica.
Il Parco Archeologico del Celio si compone di più parti. Dal Clivio di Scauro alla Forma Urbis ed altri siti archeologici.
Parco archeologico del Celio.
Il Parco Archeologico del Celio si compone di più parti. Dal Clivio di Scauro alla Forma Urbis ed altri siti archeologici.
Parco Archeologico del Celio in più parti, dal Clivio di Scauro alla Forma Urbis.
Archaeological Park of the Celio
Parco Archeologico del Celio in più parti, dal Clivio di Scauro alla Forma Urbis.
Museo della Forma Urbis è parte del Parco Archeologico del Celio.
Museo della Forma urbis
Museo della Forma Urbis è parte del Parco Archeologico del Celio.

Locali vicini.

Qualità e prezzi, verificati personalmente, in locali storici a conduzione Familiare e che soddisfano ogni esigenza.
Per chi può essere solo a Roma, potrà gustare sia la cucina Romana, che l'originale Pizza e cucina Napoletana, in ampio locale con WIFI, a due passi dal Colosseo. Nicola e Alessio, Vi attendono, con ospitalità e cortesia.
15 warga lokal merekomendasikannya
Ristorante Pizza Forum Roma- Forno a Legna
34-38 Via di S. Giovanni in Laterano
15 warga lokal merekomendasikannya
Per chi può essere solo a Roma, potrà gustare sia la cucina Romana, che l'originale Pizza e cucina Napoletana, in ampio locale con WIFI, a due passi dal Colosseo. Nicola e Alessio, Vi attendono, con ospitalità e cortesia.
Davide, in un caratteristico locale, con ambientazione scenica, farà gustare la Pizza alla Romana, nei suoi vari gusti e piatti tipici.
81 warga lokal merekomendasikannya
Li Rioni a Santiquattro
24 Via dei SS. Quattro
81 warga lokal merekomendasikannya
Davide, in un caratteristico locale, con ambientazione scenica, farà gustare la Pizza alla Romana, nei suoi vari gusti e piatti tipici.
Marco, Lo Chef Vi stupirà, se raffinati cultori della Gastronomia, proprio di fronte alla Basilica di S. Clemente.
28 warga lokal merekomendasikannya
Hostaria I Clementini
106 Via di S. Giovanni in Laterano
28 warga lokal merekomendasikannya
Marco, Lo Chef Vi stupirà, se raffinati cultori della Gastronomia, proprio di fronte alla Basilica di S. Clemente.
Per essere a Roma, ma trovarsi a Parigi, con la sua cucina.
9 warga lokal merekomendasikannya
Charly's Saucière
270 Via di S. Giovanni in Laterano
9 warga lokal merekomendasikannya
Per essere a Roma, ma trovarsi a Parigi, con la sua cucina.
Ottimi piatti, e ottimo rapporto Qualità - Prezzo. Si noterà, che le carni proposte, non sono di allevamenti intensivi, ma da allevatori di fattorie, tipiche, con pochi esemplari e seguendo cicli naturali.
Binario 4
32 Via di S. Giovanni in Laterano
Ottimi piatti, e ottimo rapporto Qualità - Prezzo. Si noterà, che le carni proposte, non sono di allevamenti intensivi, ma da allevatori di fattorie, tipiche, con pochi esemplari e seguendo cicli naturali.
Un locale particolare, giocoso e dove si possono passare serate con giochi da tavolo, o intrattenere dialoghi, anche a sorpresa, con altri clienti, in altre sale e tavoli, grazie ai telefoni, interfono. Pizza e piatti tipici, con qualità e prezzo giusti.
21 warga lokal merekomendasikannya
La Pace del Cervello
63 Via dei SS. Quattro
21 warga lokal merekomendasikannya
Un locale particolare, giocoso e dove si possono passare serate con giochi da tavolo, o intrattenere dialoghi, anche a sorpresa, con altri clienti, in altre sale e tavoli, grazie ai telefoni, interfono. Pizza e piatti tipici, con qualità e prezzo giusti.
Altissima qualità e prezzi accessibili, per serate di livello, per; momenti, eventi, ricorrenze e ospiti importanti. Accanto, il Wine Bar Camponeschi, dove si possono gustare le stesse pietanze, o passare la serata con aperitivi, DJ, ed altre iniziative, tra amici.
41 warga lokal merekomendasikannya
Ristorante Camponeschi
50 Piazza Farnese
41 warga lokal merekomendasikannya
Altissima qualità e prezzi accessibili, per serate di livello, per; momenti, eventi, ricorrenze e ospiti importanti. Accanto, il Wine Bar Camponeschi, dove si possono gustare le stesse pietanze, o passare la serata con aperitivi, DJ, ed altre iniziative, tra amici.
Nei dintorni, a pochi passi, vengono soddisfatte tutte le aspettative di viaggio e turismo, nonché, d'incontri ed enogastronomici in perfetto stile e filosofia Airbnb. Tutto, lungo una stessa via, a due passi dal Colosseo, in pieno centro, tra storia, arte e cultura.
41 warga lokal merekomendasikannya
Coming Out
8 Via di S. Giovanni in Laterano
41 warga lokal merekomendasikannya
Nei dintorni, a pochi passi, vengono soddisfatte tutte le aspettative di viaggio e turismo, nonché, d'incontri ed enogastronomici in perfetto stile e filosofia Airbnb. Tutto, lungo una stessa via, a due passi dal Colosseo, in pieno centro, tra storia, arte e cultura.
Ristorante familiare, di generazioni, a due passi dall'abitazione e dal Colosseo. Cucina e gastronomia tipica e familiare, in ambiente tranquillo. Alta qualità degli ingredienti, con prezzi giusti.
18 warga lokal merekomendasikannya
Da Domenico
134 Via di S. Giovanni in Laterano
18 warga lokal merekomendasikannya
Ristorante familiare, di generazioni, a due passi dall'abitazione e dal Colosseo. Cucina e gastronomia tipica e familiare, in ambiente tranquillo. Alta qualità degli ingredienti, con prezzi giusti.
Ottima qualità - prezzo, con ampia possibilità di posti e varietà di menù forniti.
90 warga lokal merekomendasikannya
Naumachia Ristorante
7 Via Celimontana
90 warga lokal merekomendasikannya
Ottima qualità - prezzo, con ampia possibilità di posti e varietà di menù forniti.
Ristorcaffé Vecchia Roma dal 1905. In ambiente famigliare, con vista Colosseo e S. Giovanni in Laterano, per colazioni, pranzi, o cene, anche a portar via, a due passi da noi.
Via di S. Giovanni in Laterano, 254
254 Via di San Giovanni in Laterano
Ristorcaffé Vecchia Roma dal 1905. In ambiente famigliare, con vista Colosseo e S. Giovanni in Laterano, per colazioni, pranzi, o cene, anche a portar via, a due passi da noi.
Ristorante che consente di gustare, piatti tipici Romani, ma anche piatti della tradizione Sarda, con ottima vista del Colosseo e Ludus Magnus.
Volare
48 Via di S. Giovanni in Laterano
Ristorante che consente di gustare, piatti tipici Romani, ma anche piatti della tradizione Sarda, con ottima vista del Colosseo e Ludus Magnus.
Dal caffè al cappuccino, per colazione, al pranzo o cena, così come i tanti tipi di pane, dalla tradizione Romana, al Pane dell'Antica Roma di grani antichi.
82 warga lokal merekomendasikannya
Bakery Roscioli Pietro
46/48 Via Buonarroti
82 warga lokal merekomendasikannya
Dal caffè al cappuccino, per colazione, al pranzo o cena, così come i tanti tipi di pane, dalla tradizione Romana, al Pane dell'Antica Roma di grani antichi.
Per alcuni momenti di relax e gustando, dai dolci a tutti i tipi di pane e pizza, con particolari tipi di caffè. Una colazione, o aperitivo con gli amici, o nell'attesa di entrare nel vicino Teatro Brancaccio.
305 warga lokal merekomendasikannya
Pasticceria Panificio Panella Roma
54 Via Merulana
305 warga lokal merekomendasikannya
Per alcuni momenti di relax e gustando, dai dolci a tutti i tipi di pane e pizza, con particolari tipi di caffè. Una colazione, o aperitivo con gli amici, o nell'attesa di entrare nel vicino Teatro Brancaccio.
Ottimo locale con ittica viva e preparata al momento e anche se tutto a base di pesci e crostacei, c'è spazio per piatti tradizionali di Amatriciana e funghi porcini. Ottimi il servizio, l'ambiente e la lista dei vini. Ottimi i dolci con crostate ed altre realizzazioni dolciarie. A fronte delle porzioni abbondanti e altissima qualità, con pescagione dalle vasche ittiche presenti in loco e dalla mostra di altri pesci e crostacei tra i quali scegliere, i prezzi sono bassi. Non esserci stati è una occasione unica e rara persa.
Iside Bistrot
60 Via Labicana
Ottimo locale con ittica viva e preparata al momento e anche se tutto a base di pesci e crostacei, c'è spazio per piatti tradizionali di Amatriciana e funghi porcini. Ottimi il servizio, l'ambiente e la lista dei vini. Ottimi i dolci con crostate ed altre realizzazioni dolciarie. A fronte delle porzioni abbondanti e altissima qualità, con pescagione dalle vasche ittiche presenti in loco e dalla mostra di altri pesci e crostacei tra i quali scegliere, i prezzi sono bassi. Non esserci stati è una occasione unica e rara persa.
Tradizionale e da generazioni di famiglia a Roma, a due passi dal Colosseo. Rinomato e conosciuto in tutto il mondo.
17 warga lokal merekomendasikannya
Trattoria Luzzi
1 Via Celimontana
17 warga lokal merekomendasikannya
Tradizionale e da generazioni di famiglia a Roma, a due passi dal Colosseo. Rinomato e conosciuto in tutto il mondo.
Antico ristorante, ha i famosi cancelletti, che per editto del Papa Leone XII, del 31 marzo 1824, dato che una volta bevuto troppo vino, al loro interno vi erano dei terribili accoltellamenti, si fece sì, che non potessero entrare e potevano consumare il vino facendoselo passare attraverso le sbarre dei cancelli chiusi.
15 warga lokal merekomendasikannya
Pasqualino Al Colosseo srl
66 Via dei SS. Quattro
15 warga lokal merekomendasikannya
Antico ristorante, ha i famosi cancelletti, che per editto del Papa Leone XII, del 31 marzo 1824, dato che una volta bevuto troppo vino, al loro interno vi erano dei terribili accoltellamenti, si fece sì, che non potessero entrare e potevano consumare il vino facendoselo passare attraverso le sbarre dei cancelli chiusi.
Ora fa parte dei locali Giulia & Sisto, ma ha buoni menù e luogo interessante, per ogni occasione conviviale.
50 warga lokal merekomendasikannya
Shamrock Restaurant
93 Via dei SS. Quattro
50 warga lokal merekomendasikannya
Ora fa parte dei locali Giulia & Sisto, ma ha buoni menù e luogo interessante, per ogni occasione conviviale.
Dal 1930 e a conduzione famigliare, ristorante con vista Colosseo. Ottimi menù e prezzi.
Gran Caffe' Martini & Rossi
3 Piazza del Colosseo
Dal 1930 e a conduzione famigliare, ristorante con vista Colosseo. Ottimi menù e prezzi.

Quartieri Importanti da visitare.

A pochi passi da noi, i quartieri più importanti, dopo il nostro. Qui tutto è storia, tradizione, folclore.
Tipico quartiere, che ci trasporta al periodo degli Etruschi e poi alla Roma papalina e degli artisti.
1330 warga lokal merekomendasikannya
Trastevere
1330 warga lokal merekomendasikannya
Tipico quartiere, che ci trasporta al periodo degli Etruschi e poi alla Roma papalina e degli artisti.
Un quartiere culturalmente, umanamente e storicamente tra i più importanti. Primo nucleo durante l'Impero Romano ad opera di Tito, di popolazione Ebraica, che ha subito rastrellamenti durante la seconda guerra mondiale ad opera dei nazisti, con la complicità del Regime fascista e leggi razziali.
11 warga lokal merekomendasikannya
Portico d'Ottavia
Portico d'Ottavia
11 warga lokal merekomendasikannya
Un quartiere culturalmente, umanamente e storicamente tra i più importanti. Primo nucleo durante l'Impero Romano ad opera di Tito, di popolazione Ebraica, che ha subito rastrellamenti durante la seconda guerra mondiale ad opera dei nazisti, con la complicità del Regime fascista e leggi razziali.
Quartiere, che al suo interno ha l'area denominata Coppedé; ovvero: Il quartiere Coppedè è un complesso di edifici situato a Roma nel quartiere Trieste, nell'isolato compreso fra via Tagliamento, via Arno, via Ombrone, via Serchio e via Clitunno. Pur non essendo propriamente un quartiere, venne così chiamato dallo stesso architetto che lo ha progettato e da cui prende il nome, Gino Coppedè. È composto da diciotto palazzi e ventisette tra palazzine ed edifici disposte intorno al nucleo centrale di piazza Mincio. Particolare dell'architettura Liberti, presenta strane e straordinarie fontane, con altrettanti villini delle Fate. Da visitare assolutamente; è magico.
11 warga lokal merekomendasikannya
Trieste
11 warga lokal merekomendasikannya
Quartiere, che al suo interno ha l'area denominata Coppedé; ovvero: Il quartiere Coppedè è un complesso di edifici situato a Roma nel quartiere Trieste, nell'isolato compreso fra via Tagliamento, via Arno, via Ombrone, via Serchio e via Clitunno. Pur non essendo propriamente un quartiere, venne così chiamato dallo stesso architetto che lo ha progettato e da cui prende il nome, Gino Coppedè. È composto da diciotto palazzi e ventisette tra palazzine ed edifici disposte intorno al nucleo centrale di piazza Mincio. Particolare dell'architettura Liberti, presenta strane e straordinarie fontane, con altrettanti villini delle Fate. Da visitare assolutamente; è magico.
Esquilino è il quindicesimo rione di Roma, indicato con R. XV. L'Esquilino è uno dei rioni del centro storico. Di antica urbanizzazione (con Palatina, Collina e Suburrana era una delle quattro regiones della Roma serviana), con i suoi tre colli (Cispius, Oppius e Fagutalis) comprendeva fino alla regionalizzazione di Augusto tutta l'area oggi attribuita al rione Monti. Il territorio del rione attuale è tuttavia da sempre una sorta di territorio di confine della città, intesa come centro storico: inizialmente al margine delle Mura serviane, di cui conteneva l'agger, in età imperiale fu incluso nelle Mura aureliane, ma rimase sempre marginale alla città propriamente intesa, tanto che una delle etimologie del nome lo fa derivare dal termine latino esquiliae, che indicava i sobborghi.
29 warga lokal merekomendasikannya
Esquilino
29 warga lokal merekomendasikannya
Esquilino è il quindicesimo rione di Roma, indicato con R. XV. L'Esquilino è uno dei rioni del centro storico. Di antica urbanizzazione (con Palatina, Collina e Suburrana era una delle quattro regiones della Roma serviana), con i suoi tre colli (Cispius, Oppius e Fagutalis) comprendeva fino alla regionalizzazione di Augusto tutta l'area oggi attribuita al rione Monti. Il territorio del rione attuale è tuttavia da sempre una sorta di territorio di confine della città, intesa come centro storico: inizialmente al margine delle Mura serviane, di cui conteneva l'agger, in età imperiale fu incluso nelle Mura aureliane, ma rimase sempre marginale alla città propriamente intesa, tanto che una delle etimologie del nome lo fa derivare dal termine latino esquiliae, che indicava i sobborghi.
Il Celio è uno dei Sette Colli dell'antica Roma. È il toponimo di Celio Vibenna, di Gens Etrusca al pari di Servio Tullio e Tullo Ostilio che dimoravano sul Colle Celio, facente parte del territorio etrusco che si estendeva in prevalenza oltre il Tevere. La storia recente del Rione Celio (rione XIX), come entità amministrativa, è relativamente breve: la zona attuale faceva parte dei rioni Monti e Campitelli, e fino al 1870 (Unità d'Italia) era relativamente abitata. Ne emergevano i complessi ecclesiastici tra vigne e orti, la Basilica di S. Clemente (il Mitreo) e de' Santi Quattro Coronati (Presidio Scipioni), S. Stefano Rotondo (Macellum), la Villa Celimontana, il Ninfeo di Nerone, l'acquedotto Claudio e altre varie rovine di epoca romana e medioevale. Il comprensorio divenne quindi uno dei primi per i quali furono stipulate - nel 1872-73 le convenzioni edilizie per realizzare le nuove cubature destinate a servizi e ai nuovi arrivati nella capitale. In particolare, fu localizzato sull'alto del colle l'Ospedale militare, costruito fra il 1885 e il 1891, al centro di una vasta zona che venne (ed è ancora) riservata al demanio militare, in prossimità del sito medioevale di Santo Stefano in Formis, che aveva anch'esso un ospedale annesso al monastero. Fino al secondo dopoguerra l'edilizia residenziale si limitò a riordinare alcune strade in basso, verso il Colosseo. Un vasto complesso edilizio costituito da case popolari (IACP), prospiciente piazza Celimontana e via Claudia, separato da via de' Simmachi, fu demolito nel 1968; oggi in questa vasta area urbana, prospiciente l'Ospedale Militare "Celio" è stato realizzato nel 2003 dal Comune di Roma un parco pubblico denominato "Parco della Pace" del Rione Celio. Il rione fu istituito nel 1921, ma è ancora oggi uno di quelli più riparati dal traffico che turbina ai suoi margini, e meno densamente popolati di Roma. La zona si mantiene per molti aspetti popolare, di certo più povero di rioni come Colonna che hanno cambiato quasi radicalmente la struttura sociale. La sua posizione strategica accanto al Colosseo, sta trasformando però di recente il rione in un luogo denso di alberghi e B&B per turisti.
Celio
Il Celio è uno dei Sette Colli dell'antica Roma. È il toponimo di Celio Vibenna, di Gens Etrusca al pari di Servio Tullio e Tullo Ostilio che dimoravano sul Colle Celio, facente parte del territorio etrusco che si estendeva in prevalenza oltre il Tevere. La storia recente del Rione Celio (rione XIX), come entità amministrativa, è relativamente breve: la zona attuale faceva parte dei rioni Monti e Campitelli, e fino al 1870 (Unità d'Italia) era relativamente abitata. Ne emergevano i complessi ecclesiastici tra vigne e orti, la Basilica di S. Clemente (il Mitreo) e de' Santi Quattro Coronati (Presidio Scipioni), S. Stefano Rotondo (Macellum), la Villa Celimontana, il Ninfeo di Nerone, l'acquedotto Claudio e altre varie rovine di epoca romana e medioevale. Il comprensorio divenne quindi uno dei primi per i quali furono stipulate - nel 1872-73 le convenzioni edilizie per realizzare le nuove cubature destinate a servizi e ai nuovi arrivati nella capitale. In particolare, fu localizzato sull'alto del colle l'Ospedale militare, costruito fra il 1885 e il 1891, al centro di una vasta zona che venne (ed è ancora) riservata al demanio militare, in prossimità del sito medioevale di Santo Stefano in Formis, che aveva anch'esso un ospedale annesso al monastero. Fino al secondo dopoguerra l'edilizia residenziale si limitò a riordinare alcune strade in basso, verso il Colosseo. Un vasto complesso edilizio costituito da case popolari (IACP), prospiciente piazza Celimontana e via Claudia, separato da via de' Simmachi, fu demolito nel 1968; oggi in questa vasta area urbana, prospiciente l'Ospedale Militare "Celio" è stato realizzato nel 2003 dal Comune di Roma un parco pubblico denominato "Parco della Pace" del Rione Celio. Il rione fu istituito nel 1921, ma è ancora oggi uno di quelli più riparati dal traffico che turbina ai suoi margini, e meno densamente popolati di Roma. La zona si mantiene per molti aspetti popolare, di certo più povero di rioni come Colonna che hanno cambiato quasi radicalmente la struttura sociale. La sua posizione strategica accanto al Colosseo, sta trasformando però di recente il rione in un luogo denso di alberghi e B&B per turisti.

Visite turistiche

Un quartiere, il primo tra tutti a Roma, carico di storia e ricco di monumenti.
399 warga lokal merekomendasikannya
Rione Monti
399 warga lokal merekomendasikannya
Un quartiere, il primo tra tutti a Roma, carico di storia e ricco di monumenti.
Particolare luogo archeologico e adibito a sede consolare, appare in molti film a vario soggetto, tra storico e spionaggio.
House of the Knights of Rhodes
Particolare luogo archeologico e adibito a sede consolare, appare in molti film a vario soggetto, tra storico e spionaggio.
Monumento e museo visitabile, con vari eventi e mostre a soggetti diversi, durante il corso dell'anno e in tutte le stagioni.
122 warga lokal merekomendasikannya
Pasar Trajan
94 Via IV Novembre
122 warga lokal merekomendasikannya
Monumento e museo visitabile, con vari eventi e mostre a soggetti diversi, durante il corso dell'anno e in tutte le stagioni.
A due passi dall'Anfiteatro Flavio detto anche Colosseo, oltre che sito archeologico, vi si possono ammirare mostre, eventi e concerti.
6 warga lokal merekomendasikannya
Basilica of Maxentius
Clivo di Venere Felice
6 warga lokal merekomendasikannya
A due passi dall'Anfiteatro Flavio detto anche Colosseo, oltre che sito archeologico, vi si possono ammirare mostre, eventi e concerti.
Importante Basilica, tra l'Anfiteatro Flavio Colosseo e la Basilica di Massenzio, in pieni Fori Imperiali. Luogo carico di storia.
Basilica Santa Francesca Romana
4 Piazza di Santa Francesca Romana
Importante Basilica, tra l'Anfiteatro Flavio Colosseo e la Basilica di Massenzio, in pieni Fori Imperiali. Luogo carico di storia.